venerdì 4 febbraio 2011

Riqualificazione sostenibile: un intervento a basso costo

Intervenire sul patrimonio edilizio esistente è uno degli obiettivi più urgenti delle politiche del territorio, in Italia e nel mondo. La maggior parte del patrimonio edilizio esistente, specie nelle periferie, comincia a mostrare i segni dei tempi ma, soprattutto, tutta la sua inadeguatezza e/o arretratezza tecnologica. A questo si somma sia una scarsa qualità estetica sia una scarsa attenzione alle tematiche energetiche e alla salubrità degli ambienti confinati. Va considerato, inoltre, che buona parte di essi sono stati edificati in momenti storici in cui non esisteva una cultura della gestione e della manutenzione dei fabbricati. 
Da qualche anno, comunque, è questo uno dei temi più ricorrenti della architettura contemporanea, che vede la riqualificazione edilizia come un settore stimolante in cui sperimentare l’utilizzo di un design attento a queste tematiche, con bassi costi di realizzazione e di manutenzione dell’edificio.

Un esempio interessante di intervento è questo progetto, degli architetti dell'Arsh Design Group, il recupero di una palazzina anonima in una zona residenziale di Teheran. La città si compone di un panorama edilizio residenziale molto confuso, i palazzi sono tutti di circa 4-5 piani, uno addossato all’altro, quindi con solo le facciate in evidenza. Anche in Italia possiamo ritrovare tanti esempi simili nei nostri centri abitati.

L’intervento aveva vari obiettivi da raggiungere: caratterizzare le facciate attraverso un design personalizzato; accrescere il valore commerciale con soluzioni di effetto a basso costo, come richiesto dalla committenza; ottenere risultati di efficienza energetica e funzionale; raggiungere effetti positivi di benessere per i fruitori dell’edificio.

Il lavoro sul design della facciata doveva conciliare l’istanza di unicità, che intendeva esprimere il progetto, senza creare fratture o contrasti con il contesto esistente.
In questo caso l’idea che ha informato il progetto è stata di sovrapporre una facciata a quella preesistente, evitando le demolizioni e quindi costi aggiuntivi. La semplice aggiunta di uno schermo in legno scostato dalla facciata esistente, così da creare una intercapedine ventilata protettiva. Tale schermo svolge una duplice funzione, estetica ed energetica; personalizzare la facciata evitando il surriscaldamento dell’involucro durante la stagione calda e quindi forti costi di raffrescamento interno. Di fatto la facciata, pur essendo completamente vetrata, è costantemente ombreggiata con un sistema di persiane scorrevoli a incastro che creano movimento e garantiscono la privacy o l’apertura totale all’esterno, a seconda delle esigenze degli abitanti.

All’interno della intercapedine della facciata ventilata, sia sul fronte strada che sul retro del palazzo, corrono tutte le condutture dei servizi. In questo modo tutto è stato aggiunto al preesistente, anche le dotazioni tecniche, senza che si sia dovuto intervenire con costose opere murarie.  
La soluzione della facciata schermata si ritrova anche nel prospetto interno, caratterizzato da aperture non più scorrevoli ma in aggetto che creano quinte o parapetti di grande effetto architettonico.

Il risultato è stato ottenuto con materiali naturali come il legno, seguendo logiche di architettura sostenibile per l’efficienza energetica, realizzato a costo molto basso, e soprattutto in tempi brevi visto che la maggior parte dei componenti è arrivata in cantiere già prefabbricata. Il vantaggio in questi casi è notevole perché il tempo di esecuzione dei lavori si riduce e, di conseguenza, si riducono gli stessi costi di costruzione.

Questo esempio di ristrutturazione è molto interessante e apre un orizzonte agli interventi che ovunque, anche da noi, si stanno progettando per recuperare vecchi edifici. Interventi che non necessariamente devono incidere in maniera gravosa sulle finanze dei proprietari e che garantiscano, al contempo, un risultato finale di grande effetto.














Per approfondimenti:



Nessun commento: