lunedì 21 marzo 2011

La vera casa ecologica? Deve essere indispensabile

I dieci requisiti che un edificio davvero ecologico deve avere, per non confondersi con la schiera di progetti che si definiscono "sostenibili" solo per trovare spazio sul mercato. Gli edifici in cui il basso impatto sull'ambiente è riconosciuto come un valore sono rappresentati da questi requisiti:
1.      la sua costruzione sia indispensabile. Partendo dal principio che il suolo, l’ambiente, il territorio è un bene comune che va gestito con la massima cura chiaramente sono da preferire interventi che, dimensionalmente, non abbiano una forte incidenza sul territorio e non “consumino” ulteriori aree libere.
2.      sia adeguatamente localizzato. Un problema collegato alla edificazione di nuovi edifici e nuovi quartieri risulta dal fatto che sorgono senza disporre  delle necessarie infrastrutture e servizi ovvero mancano di strade, scuole, trasporti pubblici, negozi, luoghi collettivi. Mancano, in pratica, tutte le caratteristiche che li facciano interagire con il tessuto esistente. Inoltre incoraggiano l’utilizzo di mezzi privati quindi provocano maggiori consumi energetici e maggiore immissione di inquinanti nell’atmosfera.
3.      sia specifico per una località. La bioarchitettura tiene conto delle diversità, il che vuol dire che una abitazione progettata per Palermo non potrà essere costruita tale e quale, in fotocopia, a Ravenna. Le condizioni locali, climatiche o di gusto estetico, rappresentano uno stimolo per il progettista affinché possa creare un edificio in armonia con il luogo che lo ospita.
4.      recuperi o riqualifichi l'esistente. Nelle nostre città esistono molti edifici anche a carattere industriale che, con una attenta riqualificazione, potrebbero trasformarsi in residenze eco, abbattendo costi di costruzione e costi per acquisto di terreni, con il vantaggio di usufruire di servizi già strutturati e accessibili.
5.      riduca al minimo le dimensioni. Sempre nell’ottica di rispettare il territorio, sono preferibili interventi dalle dimensioni contenute in cui la quota di costruito non sia prevalente rispetto al non costruito.
6.      usi materiali a basso impiego di energia, salubri e a basso impatto.  I progetti aventi carattere ecologico si riconoscono immediatamente: basta prendere informazioni sul progettista o sulla ditta esecutrice. Anche la lettura del capitolato rivela immediatamente la natura eco della costruzione.
7.      riduca il bisogno di energia. Grazie ad una attenta progettazione si può ottenere una riduzione dei consumi energetici. Un buon isolamento termico delle strutture unito a infissi termici e ad impianti solare e fotovoltaico permette di contenere i consumi annuali di energia a livelli bassissimi con conseguente riduzione dei costi di gestione annuali.
8.      dia un ruolo attivo nella progettazione agli abitanti. Chiunque decida di acquistare casa difficilmente riesce a soddisfare questo desiderio in breve tempo. Perché il mercato non sempre propone ed offre ciò che potrebbe soddisfarci; il prodotto proposto ha anzi, quasi sempre, le stesse caratteristiche spaziali e formali, indipendentemente dal costruttore, e le uniche variazioni a volte si hanno nelle rifiniture. Rischiamo quindi di girare per cantieri e visitare, visionare, sempre la stessa casa. La bioarchitettura non si propone come prodotto massificato anzi tiene conto delle esigenze del committente nell’ottica di fornirgli un servizio e un design personalizzato, anche in un edificio condominiale.
9.      esprima la capacità sociale del costruire. Il processo edilizio è la somma di diversi fattori in cui convergono committente, progettista, ditta esecutrice. Ognuna di queste figure persegue obiettivi personali precisi ma, spesso, ci si dimentica o si relega in posizione secondaria l’impatto che il prodotto finale avrà sul contesto nel quale si insedia. Proporre un progetto o un oggetto innovativo può avere una ricaduta su tutto il tessuto sociale circostante e può rappresentare l’avvio di un processo virtuoso che coinvolga e sensibilizzi varie fasce sociali.
10.  sia finalizzato al benessere della comunità. Diretta conseguenza dei punti precedenti. Se costruire eco coinvolge progettisti e committenti sensibili, impiega ditte e maestranze, apporta benefici all’ambiente, riduce le emissioni nocive, si interessa della salubrità dei suoi fruitori, consente un notevole risparmio energetico, evita lo sfruttamento massiccio del territorio e delle sue risorse, è chiaro che tutto ciò si traduce in beneficio per la comunità.
«L'architettura sostenibile è uno degli strumenti più concreti e immediati di cui disponiamo per diminuire l'impatto delle nostre società sul pianeta e affrontare la sfida dei cambiamenti climatici già in atto - ha sottolineato Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf Italia - In questo periodo cruciale per il clima e il territorio, con la Conferenza di Copenhagen da un lato e una foga costruttiva sempre crescente dall'altro, è fondamentale che la reale sostenibilità diventi un parametro di prassi in ogni aspetto dell'architettura, dalla riqualificazione dell'esistente alla realizzazione di nuove opere».

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