sabato 1 gennaio 2011

Casa ecologica, bioarchitettura e ristrutturazione sostenibile.

Come ottenere una casa secondo natura? Dalla scelta dei materiali all’isolamento acustico, dagli arredi ai particolari che contano si può aiutare l’ambiente e la salute personale con la bio-architettura e la ristrutturazione sostenibile.
Le regole per una corretta ristrutturazione eco-sostenibile sono poche e semplici:
- scegliere materiali e finiture il più possibile naturali;
- risparmiare energia innanzitutto riducendo i consumi o, meglio, gli sprechi;
- adeguata protezione dal rumore;
- ridurre i consumi idrici e, ove possibile, riutilizzare l’acqua;
- difendersi dall’inquinamento elettromagnetico;
- garantire agli ambienti un corretto e continuo ricambio d’aria;
- sfruttare al meglio la luce naturale e progettare una corretta distribuzione della luce artificiale;
- scegliere arredi ergonomici e tessuti naturali.
LA SCELTA DEI MATERIALI ECOLOGICI
I materiali ecologici provengono per almeno l’85% da risorse vergini rinnovabili e per la loro composizione materica risultano traspiranti e permeabili alle radiazioni naturali. Se lo spessore è significativo, soprattutto nel caso di intonaci in argilla cruda o di rivestimenti in legno massiccio, possono assorbire alcuni micro-inquinanti presenti negli ambienti interni, depurandoli parzialmente. In tema di intonaci è consigliabile usare prodotti a base di calce naturale sia in esterni sia in interni, mentre in ambienti confinati si possono utilizzare anche intonaci in terra cruda, in grado di regolare il clima interno, oltre che assorbire e abbattere i rumori. Inoltre, non richiedono tinteggiatura per le loro splendide tonalità naturali e possono essere resi impermeabili grazie a particolari trattamenti a base di cere ed oli naturali. La stessa argilla può essere applicata anche per rivestire il pavimento, che acquisisce un aspetto accogliente per i colori e le tonalità molto calde, è facilmente mantenibile ed indicato anche a situazioni di intenso calpestio. Per la pavimentazione viene preferito anche il legno, purché rifinito con prodotti naturali (a base di olio di lino, estratti di erbe, resine naturali) e con posa a secco, che consente di evitare l’impiego di collanti nocivi. Anche il parquet è uno splendido materiale per pavimentazione: meglio un prodotto di legno massello, molto più durevole, di provenienza italiana o europea certificata per una gestione forestale controllata (marchio FSC), purché per la finitura superficiale vengano impiegati prodotti naturali (olio, cere), che ne esaltano le proprietà funzionali ed estetiche evitando, al contempo, l’emissione di sostanze nocive.
Rimanendo in tema pavimenti, anche per cotto, maioliche, grès e grès porcellanato, in fase di posa, si dovrebbero usare collanti a ridotta emissione di inquinanti o meglio ancora a base di calce e resine naturali. Non vanno dimenticati quelli in gomma naturale ed in linoleum, che pochi conoscono come materiali bio-ecologici, ricettivi alla posa a secco (evitando collanti nocivi) ed esteticamente di grande resa. Ricordiamo che la scelta dei materiali rappresenta il punto centrale e di maggiore importanza in quanto per buona parte della giornata interagiamo con gli ambienti in cui soggiorniamo. Pertanto, diventa fondamentale orientarsi verso materiali che garantiscano una qualità maggiore sia in termini di emissioni nocive sia in termini di durata.
RISPARMIO ENERGETICO
La principale misura, la più efficace per ridurre il fabbisogno termico di un edificio, e quindi i consumi e la bolletta energetica, è realizzare un buon isolamento. Adottare un buon isolamento consente di risparmiare dal 20% al 30% dell’energia e di recuperare l’investimento iniziale in breve tempo. Al confronto, 1 kWh risparmiato mediante l’ isolamento termico vale più di 1 kWh prodotto dalla più efficiente caldaia, in quanto i materiali termoisolanti durano molto di più rispetto ad un impianto tecnico. La scelta dell’isolamento va progettata da tecnici esperti in materia, soprattutto in caso di recupero; affidarsi a professionisti diventa consigliabile anche in vista dell’ottenimento del bonus fiscale previsto dalla legge finanziaria. S’impone anche in questo caso l’utilizzo di prodotti naturali traspiranti (per esempio lana di legno, fibra di legno mineralizzata, sughero, lana o canapa), che regolano in maniera naturale le condizioni di umidità interna e impediscono l’ingresso di freddo e la fuoriuscita di calore. Al risparmio energetico contribuiscono anche i cosiddetti “elementi trasparenti” quali vetri e finestre. Oggi si assiste ad una continua evoluzione delle tradizionali fonti di dispersione termica (i serramenti) che diventano componenti isolanti, rispetto alle condizioni climatiche esterne, consentendo di sfruttare in maniera passiva l’energia solare. Consigliabile il doppio vetro, dotato all’interno di una pellicola isolante bassoemissiva il cui effetto isolante, nei modelli più evoluti, viene potenziato dall’inserimento di gas nobili come Argon e Kripton. Avendo un condominio o una abitazione situata in una posizione ideale, rispetto all’esposizione ai raggi del sole, e con impianto autonomo si possono installare dei pannelli solari termici che servono a preriscaldare l’acqua in ingresso alle caldaie. Se l’impianto è centralizzato il condominio dovrebbe installare un contabilizzatore di calore che registra i consumi dei singoli condomini.
In tema di generatori di calore sono consigliabili le caldaie a condensazione, a basso consumo e con riduzione al minimo delle emissioni inquinanti, mentre per la distribuzione del calore è bene preferire gli impianti ad irraggiamento rispetto a quelli a convezione, sia per riscaldare sia per raffrescare un ambiente confinato. E’ consigliabile posizionarli soprattutto a parete o all’interno dei pavimenti. Ulteriori vantaggi: una minore circolazione delle polveri nell’aria e quindi una migliore qualità dell’aria interna, oltre che una riduzione dell’umidità delle strutture. Con gli impianti a pannelli radianti è inoltre possibile, aggiungendo soltanto un deumidificatore, raffrescare gli ambienti con lo stesso impianto con cui si provvede al riscaldamento, semplicemente facendo passare nel circuito acqua fredda anziché calda.
ISOLAMENTO ACUSTICO
L’inquinamento acustico risulta dannoso per la salute; può provocare a lungo termine emicrania, insonnia, tensione nervosa, mancanza di concentrazione e può rendere la casa un luogo inadatto al riposo. Per l’isolamento acustico si può intervenire su pareti, pavimenti e soffitti utilizzando feltri di iuta o canapa e tappetini di gomma (è consigliabile fissarli, ove possibile, interponendo uno strato d’aria in modo da aumentare l’efficacia dell’intervento). Questo tipo di interventi spesso può risultare inutile in caso di strutture in cemento armato, caratterizzate da una elevata capacità di trasmissione del suono a causa dei materiali impiegati. Anche l’uso di doppi o tripli vetri permette di ridurre i rumori provenienti dall’esterno. Ricordiamo, però, di effettuare una costante ventilazione degli ambienti in modo da avere all’interno dell’abitazione un’aria di buona qualità. Chi ha un giardino può realizzare una barriera verde per isolarsi dai rumori della strada.
RISPARMIO IDRICO
L’ acqua diventa sempre più un bene prezioso. Se ne impone, pertanto, un consumo consapevole iniziando con l’introdurre un cambio nelle nostre abitudini. Evitando di mantenere i rubinetti aperti anche in fase di insaponatura; dotandosi di elettrodomestici a risparmio (che rispettano le norme europee); curando la manutenzione degli impianti idrici; applicando decalcificatori o sistemi magnetici a lavatrici, lavastoviglie e caldaie; dotando i rubinetti di miscelatori termostatici per mantenere costante la temperatura dell’acqua sanitaria del circuito di distribuzione. Ma anche applicando ai rubinetti e ai soffioni delle docce sistemi molto più economici, acquistabili dal ferramenta, come gli acceleratori di flusso o i frangigetto, che consentono un risparmio idrico fino al 50%. E, per finire, utilizzando cassette WC a doppio scarico e consumo ridotto. Tutto andrebbe previsto in fase di progettazione dell’impianto idrosanitario.

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Tv, radiosveglia, computer, forni a microonde, elettrodomestici e apparecchi elettrici generano campi elettromagnetici che, a lungo andare, possono causare pericolose patologie che si manifestano con disturbi al sistema nervoso, immunitario e riproduttivo, nonché forme tumorali.
Non è detto che spegnendoli si elimini del tutto la tensione elettrica da essi derivante. I campi elettromagnetici generati dagli apparecchi elettrici, molti dei quali ad assorbimento costante, si sommano ai campi ad alta frequenza creati da ponti radio e tv, satelliti e radar militari, ma anche da apparecchi domestici sempre più diffusi e apparentemente innocui. Per evitare questi effetti nocivi è consigliabile non posizionare tv, radiosveglia e computer in camera da letto e non appoggiare il letto contro pareti attraversate da cavi elettrici o dietro le quali vi siano tv, frigoriferi, lavatrici. L’impianto elettrico può essere concepito, in fase di progettazione, in modo da ridurre l’inquinamento elettromagnetico negli ambienti interni o inserendo apparecchi che interrompono il passaggio di corrente nel caso di prolungato inutilizzo dell’impianto.
CORRETTA VENTILAZIONE
Una corretta ventilazione serve per mantenere corretti livelli di ossigeno e una buona qualità dell’aria negli spazi interni, in termini di purezza, temperatura e umidità. La scarsa ventilazione provoca la comparsa di muffe e di condensa sulle murature, soprattutto nei locali di servizio quali bagni e cucine caratterizzati da elevata umidità. Si tratta di un vero e proprio inquinamento biologico, con elevata concentrazione di microinquinanti che spesso rendono gli ambienti domestici più pericolosi dell’ ambiente esterno. Questo, a causa del sempre maggiore impiego di sostanze chimiche in edilizia, nella realizzazione di arredi, nelle operazioni di pulizia degli ambienti stessi.
Si aggiunge, inoltre, il fatto che gli edifici, con le nuove normative sulla coibentazione, sono dotati di aperture sempre più ermetiche per contenere le perdite di calore attraverso gli spifferi, contribuendo, in tal modo, alla formazione di una cattiva qualità dell’aria interna. Le finestre con apertura a vasistas consentono di mantenere una minima apertura dall’alto, ottenendo un continuo ricambio d’aria, ma provocando nel contempo dispersione del calore prodotto con elevato dispendio di energia. In linea con le nuove normative di risparmio energetico, è possibile installare impianti di ventilazione, che prelevano aria dall’esterno, la purificano attraverso appositi filtri e la veicolano all’interno, espellendo aria viziata dall’abitazione. Alcuni modelli possono recuperare il calore di quest’ultima in modo da preriscaldare quella in ingresso.
LUCE NATURALE
Distribuire al meglio la luce artificiale scegliendo tinte chiare e finiture traslucide (stucco o marmorino) per rivestimenti, tendaggi e arredi, soprattutto se si tratta di locali di dimensioni contenute. In caso di abitazioni all’ultimo piano o mansarde si possono inserire in copertura particolari condotti riflettenti che catturano la luce dal tetto diffondendola in modo diffuso all’interno delle stanze.
Per disporre in modo ottimale i punti di luce artificiale è importante valutarne attentamente la collocazione in base alla destinazione d’uso degli ambienti per ottenere un’illuminazione equilibrata. E naturalmente scegliere modelli che funzionano con lampade a risparmio energetico o modelli truelight, aventi una durata maggiore sia intermini di efficacia luminosa sia temporale.
Il consiglio generale è di rivolgersi a professionisti che possiedono una adeguata preparazione in materia e di pianificare, insieme a loro, tutti i passaggi in sede di progettazione, anche nel caso che si tratti di un intervento di ristrutturazione.

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